NATÌA TUA TERRA

          
Solo e dai ricordi avvolto
per le vie del natìo tuo
borgo vago, a rimirar quel
monte, che giovine ti vide,

così spoglio e morto che
meco sembra te rimpiangere.
Alla natìa tua porta giungo,
la stessa, che rincasar ti vide

sul far de la sera, col legno
sul capo posto e 'l lavor
tra le mani svolto.

La stessa che, di nero vestuta,
partir ti vide per lontane terre
e straniere genti.

La stessa che, ancor oggi, il tuo
ritorno attende, invano, ogni sera
all'imbrunir dell'aere.

A quella porta, affranto, busso
sperando te ritrovare, ma, triste
e di sconforto colmo, i lenti passi
indietro volgo.

Per le natìe tue vie in cor' mio
te io porto, perché, 'l tuo ricordo
sempre meco vive e 'l mio animo sempre te ricerca,

fino all'eterno tramonto,
fino all'eterno sonno,
fino alla celeste vita che teco vivrò.

A mia nonna
Michele D'Ambrosio