Il centenario del Milite Ignoto

di Gianluigi Chiaserotti

C
ade quest’anno il primo centenario della solenne traslazione delle spoglie mortali del Milite Ignoto, da Aquileia a Roma, che avvenne il 4 novembre 1921.


Dopo la Prima Guerra Mondiale, gli stati che parteciparono al conflitto decisero di erigere nelle loro capitali un grandioso monumento [in Francia (sotto l’Arco di Trionfo), nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord (nella Abbazia di Westminster)], nel quale sarebbero state inumate, ed in perpetuo, le spoglie, non identificate, di un caduto in combattimento, da raccogliersi in uno dei tanti cimiteri di guerra dislocati nelle zone di operazione.


Nel 1920, l'allora Colonnello Giulio Douhet1, sulla scorta di analoghe iniziative già attuate in altri Paesi coinvolti nella “Grande Guerra”, propose, per primo, in Italia di onorare i caduti italiani le cui salme non furono identificate con la creazione di un monumento al Milite Ignoto a Roma. Quindi nel 1921, il Re Vittorio Emanuele IIIpromulgò la legge 11 agosto 1921 n. 1075, che stabiliva di dare solenne sepoltura alla salma di un “Soldato Ignoto”, in Roma sull’Altare della Patria, nel monumento a Vittorio Emanuele II3il Vittoriano.

Fu deciso di collocare la salma ai piedi della statua della Dea Roma, sita al centro dell’Altare della Patria, in un loculo provvisorio, in attesa della tumulazione definitiva nella cripta, all’epoca in via di completamento, ricavata nel monumento sotto la statua medesima. La tumulazione definitiva ebbe quindi corso degli anni ‘30, ed il feretro del Milite Ignoto venne traslato nella cripta interna del Vittoriano denominata “sacello del Milite Ignoto”, dove tutt'ora si trova ed è visitabile. Parti della cripta e del sepolcro furono realizzate con materiali lapidei provenienti dalle montagne teatro degli scontri della prima guerra mondiale (tra cui il monte Grappa ed il Carso).

L'epigrafe riporta la scritta “Ignoto militi” e le date MCMXV (1915)
e MCMXVIII (1918), gli anni di inizio e fine del conflitto.
Una commissione di militari di ogni grado, decorati al Valor Militare, fu incaricata di procedere alla delicata e pietosa operazione della scelta della salma ignota.

Dopo una particolare e meticolosa procedura, che escludeva ogni remota possibilità di identificazione della salma medesima, la Commissione prescelse, fra le molte esumate in tutti i cimiteri della guerra 1915-1918, undici salme che, avvolte in un bianco sudario e collocate in identiche bare di legno, furono portate nella storica ed antichissima basilica romana di Aquileia dove furono deposte su catafalchi ai due lati dell’Altare del Popolo.

Alla madre di un caduto il cui corpo non era stato trovato, la friulana Maria Bergamas4, fu affidato il compito di designare quale, fra le undici, doveva essere la salma del Milite Ignoto. La Bergamas era madre del volontario irredento Antonio Bergamas che aveva disertato dall'esercito austriaco per unirsi a quello italiano ed era caduto in combattimento senza che il suo corpo fosse ritrovato.
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La solenne cerimonia ebbe luogo il 28 ottobre 1921, nella detta Basilica, e Maria scelse il corpo di un soldato tra le undici salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. La donna venne posta di fronte a undici bare allineate, e dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire nella ricognizione, e, gridando il nome del figlio, si accasciò al suolo davanti a una bara, che venne scelta. La bara prescelta fu collocata sull'affusto di un cannone e, accompagnata da reduci decorati con la Medaglia d'Oro al Valore Militare e più volte feriti, fu deposta in un carro ferroviario appositamente disegnato.

Le altre dieci salme rimaste ad Aquileia furono tumulate nel cimitero di guerra che circonda il tempio romano. In tale cimitero fu sepolta anche (novembre 1954) Maria Bergamas, deceduta nel 1952. Unica donna sepolta in un cimitero di guerra.
Le Sacre spoglie prescelte vennero portate a Roma con uno speciale convoglio ferroviario sul quale era visibile il feretro che nelle principali stazioni ferroviarie ricevette gli onori dei picchetti militari in armi e delle popolazioni commosse.

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Il 4 novembre 1921, terzo anniversario della Vittoria, la bara, portata a spalla da dodici decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare ed accompagnata dalle bandiere di guerra dei 355 Reggimenti che avevano partecipato al conflitto, venne deposta nella cripta ai piedi della statua della Dea Roma.


Al Milite Ignoto fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare  con la seguente motivazione:
“Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria”.

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Nel 2011, novantesimo anniversario della solenne traslazione, si è voluto degnamente ricordare il viaggio del Milite Ignoto da Aquileia a Roma.
Le tradizioni del Regno d’Italia sono e restano indelebili, come quella dei tre veri protagonisti della Vittoria Italiana nella I Guerra Mondiale, il Maresciallo d’Italia Armando Diaz5, Duca della Vittoria, il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel6, Duca del Mare, ed il Presidente del Consiglio dei Ministri, l’insigne giurista Vittorio Emanuele Orlando7che sono stati tutti sepolti nella chiesa romana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri alla piazza della Repubblica (già dell’Esedra).


Note

1. 1869-1930;
2.  1869-1947;
3.  1820-1878;
4.  1867-1952;
5.  1861-1928;
6.  1859-1948;
7.  1860-1952.