Il Giubileo di platino della Regina Elisabetta II (1952-2022)

di Gianluigi Chiaserotti

Il 6 febbraio 1952 moriva il Re Giorgio VI e la figlia primogenita, Elisabetta II, ascendeva al trono di San Giacomo del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord.
Sono trascorsi settanta anni avendo di già raggiunto (9 settembre 2015) il traguardo del regno più lungo dopo quello della sua trisavola, la Regina Vittoria.
Sarà quindi incoronata il 2 giugno 1953.

Elisabetta è nata il 21 aprile 1926, sotto il regno dell’avo paterno, Giorgio V, coniuge di Mary di Teck, la quale, per pochi mesi, non potrà assistere all’incoronazione della nipote, perché scomparve il 24 marzo 1953.
Alla sua nascita non era destinata a divenire regina in quanto il regno sarebbe toccato allo zio Edoardo VIII, il quale ascese al Trono il 20 gennaio 1936, ma abdicò in favore del fratello, Giorgio VI appunto, il giorno 11 dicembre 1936.
Quindi Elisabetta, a dieci anni, si ritrovò principessa ereditaria.
Pur non pronta a regnare, ha dimostrato ed apprese una grande capacità e dedizione al suo ruolo.

Nel 1946 fu annunziato il suo fidanzamento ufficiale con il principe Filippo Mountbatten, e quindi, il 20 novembre 1947, si sposarono a Londra, nell’Abbazia di Westminster.
Dalla loro unione sono nati quattro figli: Carlo, Erede al Trono, Anna, Andrea ed Edoardo.

I settant’anni di regno della Regina Elisabetta II sono caratterizzati da numerosissimi avvenimenti della storia inglese.
Ne ricorderò alcuni.
Innanzitutto, durante il suo regno, Elisabetta ha assistito ad importanti cambiamenti tra i quali la devoluzione del potere nel Regno Unito, la vicenda del rimpatrio della costituzione canadese, la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni di cui è Capo ed anche la Brexit.
Nel ’57 assistette alla crisi del Canale di Suez.
Nel ’65, nel Regno Unito fu abolita a pena di morte, anche se, l’ultima esecuzione risaliva al 1955.
Nel ’66 l’Inghilterra vinse i Campionati Europei di calcio e, tuttora, non è riuscita ad eguagliare quell’impresa.
Tra gli anni '60 e '70 si assistette ad una accelerazione del processo di decolonizzazione in Africa e nei Caraibi.
Più di 20 Stati ottennero l'indipendenza dal Regno Unito, seguendo un processo pianificato di transizione verso un governo sostanzialmente autonomo. Tuttavia, nel 1965, il Primo ministro della Rhodesia, Ian Smith, dichiarò unilateralmente l'indipendenza, pur esprimendo “lealtà e devozione” nei confronti di Elisabetta II.
Il suo regime durerà più di un decennio, nonostante il disconoscimento da parte della Regina e le sanzioni internazionali applicate allo stato.

Allo stesso tempo, mentre l'Impero britannico continuava la sua trasformazione, il Regno Unito aderì alla Comunità Economica Europea nel 1973.
Nel ’71 fu introdotto il Sistema Metrico Decimale per i pagamenti. Infatti furono aboliti gli schellini e la Sterlina fu divisa in 100 penny, esattamente “news pence”.
Ma nella mentalità inglese ancora sono vive le misure del Sistema Imperiale Britannico (once, piedi, pinte, libbre etc., old pence….).
Nel ’79 divenne Primo Ministro conservatore una donna, la c.d. “lady di ferro” Margareth Thatcher, spesso in contrasto con la Regina.
E grazie alla decisione della Thatcher, nel 1982, Elisabetta II ha dovuto anche assistere alla crisi con l’Argentina per la conservazione della supremazia inglese sulle Isole Falkland (o Malvinas).
Nel 1981, il figlio primogenito Carlo sposò Lady Diana Spencer. I due divorzieranno nel 1996 e la principessa di Galles il 31 luglio 1997 morirà in un incidente stradale a Parigi.
Al momento dei fatti, Elisabetta II si trovava presso il castello di Balmoral con la sua famiglia. I figli di Carlo e Diana, i principi William ed Harry, vollero partecipare alla messa del mattino e vi furono accompagnati da Elisabetta e dal marito Filippo all'alba del giorno dopo. Dopo tale apparizione pubblica, per cinque giorni consecutivi la famiglia reale non si mostrò in pubblico nel tentativo di proteggere i giovani nipoti dall'assalto dei media. Tuttavia, il ritiro autoimposto dei Sovrani e il rifiuto di issare la bandiera a mezz'asta sopra Buckingham Palace suscitò una reazione di forte disappunto presso la popolazione. Tali reazioni obbligarono di fatto Elisabetta II a far ritorno a Londra, da dove trasmise un messaggio televisivo rivolto alla nazione, esprimendo la sua ammirazione per Diana e i suoi sentimenti “di nonna” nei confronti dei due Principi.
Subito dopo il messaggio, gran parte dell'ostilità nei confronti della sovrana svanì.

Con il 2002, iniziò l’anno del “Giubileo d’Oro” della Regina Elisabetta, ma tale anniversario fu funestato da due fatti tristi nella sua famiglia: la morte della sorella, Margareth, il 9 febbraio, e quello della madre, Elizabeth Bowes-Lyon, il 30 marzo alla vigilia dei suoi 102 anni.
Il 5 aprile 2020 la Regina registra un video messaggio indirizzato alla Nazione parlando della pandemia di COVID-19: trattasi questo di un momento storico, in quanto è stata la quarta volta nella storia del suo Regno, escludendo l'annuale messaggio di Natale, in cui si è rivolta ai sudditi (le precedenti sono state la Guerra del Golfo nel 1991, la morte di Diana Spencer nel 1997 e la morte della Regina madre nel 2002).
Il 9 aprile 2021, muore, a 99 anni, l’adorato coniuge, il Principe Filippo di Edimburgo, personaggio discreto, anche se pronto alla battuta puntuale e simpatica, sempre a fianco della Regina (lei lo chiamava “la mia roccia”), ma doverosamente due passi indietro.

Ed eccoci ai giorni nostri.
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Dopo la scomparsa di Filippo, la Regina ha dovuto affrontare gli attacchi da parte del nipote Harry, e, purtroppo, le accuse ignobili verso il suo terzogenito Andrea.

Il 5 febbraio 2022, la Corte della Regina ha pubblicato un messaggio di ringraziamento della Sovrana, ove conferma il suo
impegno di continuare a servire la Nazione, rende omaggio al defunto consorte ed, a sorpresa, chiede alla consorte del Principe Carlo di portare il titolo di Regina Consorte quando ascenderà al trono.
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Alla Regina Elisabetta II, la Sua forza, la Sua determinazione, la Sua non comune lucidità, la Sua fedeltà al Giuramento reso nell’ascendere al trono, Le permetteranno di continuare la Sua missione al servizio del Suo Paese, come solo un Re puo’ fare.

God save the Queen!