L’ OSPEDALE DI MAJANO

di Edmond Dantes 

L'Ospedale di Majano, meglio conosciuto come Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme a San Tomaso di Majano, è stato fondato alla fine del dodicesimo Secolo dai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, nel periodo delle Crociate, come risulta dalla pergamena istitutiva originale, datata 31 Luglio 1199 e conservata nella biblioteca civica “Joppi” di Udine. 

56f0128c-7d1b-43b1-a1df-0fd244f09208jpg

L' Hospitale di San Giovanni costituiva una tappa importante della Via del Tagliamento, nell'antica Via di Alemagna che collegava l'Europa fin su dai Paesi Baltici con i porti dell'Adriatico e con le principali vie di allora, Romea e Francigena. Gli hospitales venivano realizzati a distanza di una giornata di cammino, formavano una rete europea efficiente ed assicuravano in pieno feudalesimo, ospitalità gratuita, cure ed assistenza a mercanti, viandanti e pellegrini, in cammino per la Terra Santa, Santiago di Compostela o Roma, attraverso la Romea e la Via Francigena. 

Il complesso di San Giovanni, a San Tomaso, è unico superstite storico ed architettonico rimasto quasi integro tra i tanti esistenti sin dal dodicesimo secolo ed è anche l'unico testimone rimasto, per l'etica di quella sua essenziale funzione. L’atmosfera del luogo è meravigliosa a distanza di così tanti secoli. Chi vi entrava e poneva lo zaino a terra, doveva sottostare ad alcune semplici regole: consegnare le armi, sottoporsi a visita medica dall'hospitalario, l’equivalente dell’attuale medico, denunciare eventuali malattie, morbi ed infezioni contratte e sottoporsi a semplice interrogatorio sulla propria identità ed intenzioni. 

93913ced-0082-4f32-b374-525add2d579djpg

In compenso, chi vi entrava riceveva non solo vitto ed alloggio gratuito ma anche, per tutto il periodo della sosta, riceveva protezione fisica dai Monaci–Cavalieri, cure mediche ed assistenza spirituale, con buona pace di chi ancora oggi continua pervicacemente ed in perfetta malafede a sostenere che il Medioevo sarebbe un’epoca di buio e di crudeltà inaudita. 

Questa struttura, realizzata per dare accoglienza, assicurare cure ed assistenza, è rimasta in piedi nei secoli, nonostante i disastrosi terremoti che l'hanno colpita e più precisamente: quello del 1348 che distrusse parte della Basilica di Aquileia e cittadine come Villach, in Carinzia; quello del 1511 (anno da tregenda per il Friuli per la rivolta contadina del giovedì grasso, con le conseguenti vendette, successivo terremoto e peste); infine il terremoto del 1976. L'Hospitale di San Giovanni ha resistito a tutti questi eventi disastrosi. 

L'intervento di restauro è stato particolarmente attento a non alterare il carattere essenziale e la testimonianza storica del complesso medievale. All’interno del complesso è presente anche un piccolo orto officinale dove sono presenti tantissime erbe, dalla calendula all’erba di San Pietro, dal basilico alla verbena officinale. Il complesso Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme è costituito, oltre che dall'Hospitale vero e proprio, anche dalla Chiesa di San Giovanni. 

La Chiesa di San Giovanni, che già esisteva nel 1199, data di fondazione dell'Hospitale, con il terremoto del 1976 ha subito notevoli danni ma i successivi interventi di restauro hanno riportato alla luce gli affreschi interni trecenteschi, tra i più antichi in Friuli di cui si conosca l'autore: Nicolutto da Gemona del Friuli. 

Sulla facciata Sud esterna troviamo gli affreschi, ancora del Trecento, dei Santi Giovanni, Giacomo e Nicola e sulla destra un maestoso San Cristoforo che era esteso fino a terra, per poterlo vedere anche da lontano e restare così nella sua protezione per tutto il resto del giorno. 

ede69c93-d321-4ec3-990c-26480a557979jpg

All'interno sono conservati gli altari lignei tardo gotici di scuola tolmezzina con le statue dorate ed un'ara di epoca romana del primo secolo dopo Cristo, con rilievi, usata come acquasantiera. In definitiva un luogo assolutamente meraviglioso, un luogo carico di atmosfere di altri tempi, quelle di un’epoca dove un Re ed un Imperatore facevano la differenza rispetto a tutto il resto, in un’Italia che ancora non era unita politicamente ma che lo era nella Sua Fede Cattolica.