Le sconosciute Monarchie del Delta del Niger

Quello del delta del Niger è un esempio emblematico del moderno ruolo delle Monarchie tribali del Continente nero. Il fatto che a questi Sovrani venga dato un importante risalto sociale, nonostante l’area sia organizzata in repubbliche dai tempi della colonizzazione, rappresenta anche un importante spunto di riflessione per lo studio delle istituzioni monarchiche in generale, per l’importanza della continuità storica e culturale.

Questi Sovrani sono conosciuti come “Chefs traditionnels” , “Traditional rulers”, ovvero “Governanti tradizionali”, nel loro ruolo di eredi delle innumerevoli monarchie esistenti nella regione prima della colonizzazione.

Prima dell'arrivo dei colonizzatori infatti, quest’area dell’Africa vide periodi in cui Imperi come quelli di Oyo, Benin, Songhai, Kanem-Bornu e Sokoto acquisirono una vasta espansione territoriale. Si trattava però di Imperi basati su un complesso sistema di vassallaggio che tra Principi ed altre cariche si estendeva di grado in grado fino a giungere a gruppi di città o spesso singole città-stato, ognuna piuttosto indipendente[1] per tramite del suo Governante.

Fu su questo ramificato sistema che i britannici si appoggiarono per governare [2] dopo aver reso l’area Protettorato dell’Impero britannico, successivamente alla Conferenza di Berlino del 1885. Questo appuntamento internazionale spartì le aree di influenza coloniale tra le potenze europee dopo le tensioni della corsa per l’Africa (“the Scrumble for Africa”) di fine secolo.

Il sistema venne messo a punto dall’Alto Commissario britannico per la Nigeria, Lord Frederick Lugard, che per primo dovette interfacciarsi con i Sovrani locali per imporgli il dominio della Corona britannica. Il Governatore coloniale proclamò ufficialamente il regime coloniale nel 1901 sul Monte Patti, con vista sul fiume Niger, che scelse come residenza ufficiale e dove ancora troneggia una statua in bronzo che lo raffigura con la consorte.

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Lord e Lady Lugard nel 1908

Immediatamente dopo la proclamazione, il Governatore subì infatti la contrarietà di diversi Principi di etnia fulana e dello stesso Sultano di Sokoto. Questi era la maggiore autorità islamica dell’area in qualità di gran Sceicco della ṭarīqa (confraternita) sufi della Qādiriyya, con un’autorità che gli permetteva persino di fregiarsi del titolo califfale di “Amir al-Mu'minin” (Comandante dei Credenti) in un paese che, come oggi, deteneva metà della popolazione di fede musulmana.

Anche altri governatori, come l’emiro di Kano e decine di città ci misero diverso tempo per sottomettersi e questa resistenza fece in modo che la loro presenza non potesse essere ignorata ai fini della stabilità del paese, inducendo Lord Lugard a proseguire con la sua teoria dell’ “indirect rule” (controllo indiretto) e porre quindi i Sovrani locali come autorità “interposte” [2] tra quella coloniale e la popolazione, riducendogli i poteri e la sovranità ma al contempo lasciandogli mantenere titoli e influenza permasti fino ad oggi. Successivamente i britannici fecero anche in modo di poter associare ogni società ad un suo Sovrano locale, in modo da avere una voce per ogni popolazione della Colonia.

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Un Sovrano nigerino a bordo del suo cavallo nero, 2018

Oggi i Sovrani tradizionali continuano ad esercitare una forte influenza sociale, politica e culturale, e specialmente simbolica [3] , come riconosciuto dalle diverse Costituzioni degli stati dell’area. Secondo le leggi [9] collaborano alla riscossione delle tasse e risolvono le controversie amministrando la giustizia delle cittadine nel ruolo riconosciuto di “magistrati” con potere di conciliazione. Detengono persino un ristretto potere di legiferare in materia consuetudinaria, ma anche civile e persino commerciale, all’interno delle loro comunità. Ognuno di questi Sovrani è dotato di una Corte, dei dignitari e, nel caso del Sultanato d’Agadez in Niger, persino di una Guardia reale.

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Una Guardia reale di Agadez riposa durante il pranzo, 2019 © IOM / Monica Chiriac

Attualmente, ad esempio, è in carica come Sultano di Sokoto Sua Eminenza Muhammadu Sa'ad Abubakar IV, succeduto a suo fratello nel 2006. I due fratelli erano figli del più noto Sultano Siddiq Abubarak III, che regnò dal 1938 al 1988, di cui è nota un'emblematica citazione [4] :

Guardare al bene delle persone è più efficace dell'uso della forza: è stato detto che la Corona di un sovrano è la sua integrità, la sua roccaforte è la sua imparzialità e la sua ricchezza è il benessere del suo popolo "
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Il  Sultano Siddiq Abubarak III

Al ruolo di Sultano sono associate molte altre posizioni nella Corte, come quella di Gran Visir di Sokoto, ricoperta dal 2018 dal prof. Sambo Junaidu [5], anch'esso succeduto alla morte del fratello, che durante la cerimonia di insediamento ha ricevuto delle antiche regalie donategli dall'Emiro di Gwandu Muhammad Iliyasu Bashar, discendente del primo Visir, in arabo "Wazirin", dell'antico Sultanato.

Il Sultano di Sokoto è anche Presidente del Supremo Concilio per gli Affari Islamici della Nigeria (NSCIA), posizione di leadership, influenza spirituale e carisma che gli hanno permesso di giocare un ruolo importante nel contrasto all'estremismo islamico del movimento Boko Haram [6] , sorto nel 2002.

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Il Segretario di Stato John Kerry (Presidente Obama) accolto dal Sultano di Sokoto per discutere di sicurezza internazionale, 2016 [16]   ©  International Guardian News

Di questo Concilio per gli Affari Islamici fa parte anche Sua Altezza Reale Aminu Ado Bayero, l’attuale Emiro di Kano, asceso al trono nel 2020 dopo la deposizione del nipote Muhammad Sanusi II, già Governatore della Banca Centrale Nigeriana [7] ed importante politico nigeriano.

Altri noti monarchi tradizionali del paese sono il Re di Ham Danladi Gyet Maude (dal 1974), cristiano evangelico, l’Emiro di Zazzau Ahmed Nuhu Bamalli (dal 2020), lo “Shehu” di Borno Sayyid Abubakar (dal 2009), l’ “Alake” di Egba Adedotun Gbadebo III (dal 2005) o l’ “Oba” di Ile-Ife, Ojaja II (dal 2015), erede del vecchio Impero Oyo, fondato nel XIV secolo. Molte delle loro regalie, incluse corone, mantelli e ritratti, sono state esposte dall’UNESCO in due grandi mostre a Parigi e Londra nel 2005 [8]

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Questi sono tra i più noti Sovrani nigeriani, che sono però in tutto centinaia, organizzati nel paese in numerosi Concili a carattere regionale racchiusi poi in un unico Concilio nazionale dei Sovrani tradizionali (NCTR), a rispecchiare il complesso sistema precoloniale. Sistema diffuso in tutta l’area, in Ghana nel 1993 il Governo ha persino istituito il “Ministero per gli Affari religiosi ed i Sovrani tradizionali”, mentre in Niger vi è un’unica Associazione nazionale (l’ACTN) che ha recentemente sviluppato una campagna contro la pandemia di Covid-19 [10] e collabora attivamente col Fondo delle Nazioni unite per la Popolazione (UNFPA) per altri progetti di sostegno e sviluppo sociale come quelli contro la violenza di genere, i matrimoni infantili o il diritto all’istruzione.

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I Sovrani nigeriani accolgono il Vicesegretario Generale delle Nazioni Unite Amina Muhameed, 2020 © UNFPA

Anche in questo Paese sono diversi i Sovrani tradizionali che continuano ad esercitare funzioni riconosciute, tra cui il “Djermakoi” di Dosso Zarmakoy Maïdanda Saidou (dal 2000), il cui avo Issoufou Saidou-Djermakoye giocò un ruolo importante per l’indipendenza del Niger nel 1946 divenendo poi Vicesegretario Generale delle Nazioni Unite per la Decolonizzazione [11] , o il “Sarkin” Aboubacar Sanda Oumarou (dal 2011) di Damagaram, vecchio stato vassallo dell’Impero Kanem-Bornu.

Tra loro spicca Sua Maestà il Sultano dell’Aïr, Oumarou Ibrahim Oumarou, che dichiara una discendenza diretta dal Califfo ottomano [12] , il quale durante il XVI secolo avrebbe mandato uno dei suoi figli a governare tra i berberi tuareg della regione di Agadez.

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Il 52° Sultano dell dell’Aïr Oumarou Ibrahim Oumarou, 2019 © IOM / Monica Chiriac

Con questa forte legittimazione son diventate molto note le cerimonie religiose del Sultanato di Agadez, come la festa di Bianou [13] , celebrazione autoctona festeggiata nel mese islamico del Muharram che celebra l’Egira come momento di purificazione dai peccati. Questa festa è finanziata anche dall’Unione Europea [13] come parte del programma per la stabilizzazione regionale dell’Organizzazione per le migrazioni (IOM) delle Nazioni unite [14], in quanto centro nevralgico del flusso migratorio dall’Africa centrale verso il Continente europeo.

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Festività nel Sultanato d'Agadez, 2019 © IOM / Monica Chiriac

Il Sultano è stato tra l’altro anche in Italia, nel febbraio del 2019 [15] , in visita al Forte di Bard, nota fortezza sabauda (ristrutturata dal duca Amedeo IV di Savoia) ad Aosta, per un convegno organizzato dalla Regione sulla cultura tuareg.

Insomma, la realtà della zona del delta del Niger appare come molto più complessa di quella che ci offrono ad uno sguardo le cartine geografiche; l’esistenza di queste antiche autorità locali è ancora, dopo secoli, un punto di riferimento per tutte le popolazioni della regione, custodendo la cultura, la storia e le tradizioni così come i loro usi e costumi, il modo di vivere e di svilupparsi di questa remota regione africana.

 



Bibliografia

1. Johnston, Hugh A.S. "Fulani Empire of Sokoto", Oxford University Press, 1967.

2. "A Country Study: Nigeria", The Library of Congress, 2010.

3. Helen Chapin Metz, "Nigeria: A Country Study", Federal Research Division - Library of Congress, 1992.

4. https://themuslim500.com/profiles/muhammadu-saadu-abubakar-iii/ 

5. https://dailytrust.com/encomiums-as-junaidu-is-turbaned-the-13th-wazirin-sokoto

6. https://www.wilsoncenter.org/event/conversation-the-sultan-sokoto-peace-and-development-initiatives-...

7. https://www.proshareng.com/news/General/Analysts-welcome-Sanusi-selection-as-CBN-governor/6678 

8. https://www.bbc.com/news/world-africa-24492437

9. https://www.dw.com/fr/les-chefferies-traditionnelles-du-niger/a-5926856

10. https://www.unicef.org/wca/stories/traditional-leaders-niger-virus-real

11. https://digitallibrary.un.org/record/1486449

12. https://www.tika.gov.tr/en/news/sultanate_of_agadez_revives_legacy_of_ottoman_empire_with_the_suppor...

13. https://rodakar.iom.int/news/bianou-festivities-strengthen-social-cohesion-agadez-niger

14. https://medium.com/@UNmigration/agadez-a-tale-of-two-cities-e1a4642ae0f8

15. https://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=305443

16. https://guardiannewsusa.com/john-kerry-visited-nigerias-sultan-sokoto/