Qualche riflessione sui mutamenti architettonici nel Sud Italia

di Eleonora Vicario

Il lavoro di Daniela De Crescenzo,  IL DISEGNO DI PROGETTO A NAPOLI DAL 1860 AL 1920 - GLI AUTORI, LE OPERE E LE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE*, qui riportato in parte nei mesi scorsi, mette in luce la rivoluzione igienica ed estetica che la città di Napoli ha ottenuto con l'Unità d'Italia. Questo vuole essere solo un esempio di quanto fazioso sia il concetto di "furto" subito dal Sud dopo il 1861.
Chiaramente l'Unità d'Italia non ha potuto creare una Nazione perfetta in quanto le condizioni precedenti nelle varie Regioni non erano uguali tra loro né era (ed è) uguale il temperamento dei rispettivi abitanti, ma tutti di uguale dignità.
Dire però "I Savoia hanno distrutto il Sud a beneficio del Nord" è paradossale prima di tutto per quanto è stato fatto nell'Italia Meridionale dal 1861, e il lavoro della De Crescenzo ne è solo un piccolissimo esempio, ma poi è come dire che Mattarella abbia deciso di aiutare l'Ucraina attaccata dalla Russia!
Non dimentichiamo che la nostra è stata una Monarchia prevalentemente parlamentare, dove il Re aveva un ruolo decisionale solo per quanto riguardava la Politica estera e le Forze Armate, confrontandosi comunque con il Parlamento, mentre le scelte politiche interne erano affidate al Governo. Governo formato da Ministri che provenivano da varie Regioni.
Se prendiamo ad esempio il Governo Cavour,  Giuseppe Natoli, Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio, era di Messina;  Francesco Saverio de Sanctis,  Ministro della Pubblica Istruzione era campano.
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Giuseppe Natoli

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Francesco Saverio de Sanctis

Nel Governo Ricasoli,  Filippo Cordova, anche lui Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio,  era della provincia di Enna, mentre alla Pubblica Istruzione era rimasto  Francesco Saverio de Sanctis.
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Filippo Cordova

Nel successivo
Governo Rattazzi,  Pasquale Stanislao Mancini, alla Pubblica Istruzione, era campano mentre  Filippo Cordova era passato al Ministero di Grazia e Giustizia, sostituito poi da  Raffaele Conforti, campano.

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Pasquale Stanislao Mancini

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Raffaele Conforti

E così via.

Per uno storico, la volontà di denigrare il periodo monarchico italiano è grave quanto la tendenza repubblicana di far partire la storia d'Italia dal 1947.


*dottoranda DANIELA DE CRESCENZO tutor prof. arch. ANTONELLA DI LUGGO

IL DISEGNO DI PROGETTO A NAPOLI DAL 1860 AL 1920 - GLI AUTORI, LE OPERE E LE TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE pg 45-46

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II