Valorizzazione architettonica e urbanistica: il caso della Torre della Vittoria di Ferrara

di Carlo Giovanni Sangiorgi


Nel contesto del Centro Storico di Ferrara si erge un edificio di notevoli dimensioni, frutto delle politiche di recupero e valorizzazione di monumenti storici rappresentativi della Storia ferrarese, avviate e promosse dall’Amministrazione Comunale nei primi anni Venti del Novecento. L’obiettivo era, in particolare, il restauro di quel patrimonio storico sorto durante la dominazione ducale Estense del Rinascimento, la cui Casata aveva portato la città ad avere uno degli assetti urbanistici più moderni in Europa, ricchi in opere pubbliche e testimonianze artistiche, realizzate da architetti e artisti famosi dell’epoca.

Nell’ambito del recupero edilizio, furono coinvolti per primi il Castello Estense, o di San Michele, e il palazzo municipale, sul quale vennero decisi interventi radicali sulla facciata che, ancora oggi, volge verso il Duomo, per darle un aspetto maggiormente vicino ai canoni architettonici rinascimentali. Questi lavori furono accompagnati dalla costruzione di un’alta torre merlata in stile gotico trecentesco, in sostituzione della Torre di Rigobello, crollata in occasione del terremoto del 1570 che colpì duramente la città. Essa fu fortemente voluta dall’allora Sottosegretario al Ministero dell’Aeronautica Italo Balbo e dal Podestà di Ferrara Renzo Ravenna (nominato a partire dal 1926) quale monumento commemorativo della Vittoria e dei Caduti della Prima Guerra Mondiale. Per finanziare la costruzione della torre, Il Corriere Padano, quotidiano ferrarese diretto da Nello Quilici, promosse una sottoscrizione pubblica a cui aderirono circa 4000 contribuenti, gran parte dei quali facevano parte della comunità ebraica cittadina. Dalle fonti, Balbo donò 500 lire e il Podestà Ravenna 200. La realizzazione fu affidata agli architetti Girolamo e Carlo Savonuzzi: la struttura è costituita principalmente da cemento armato rivestito in mattoni rosati, intervallati sugli spigoli da cantonali in pietra d’Istria con funzione di rinforzo, quest’ultimi utilizzati per richiamare il tipico bicromatismo delle torri del vicino Castello Estense.

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Cartolina dell’epoca con veduta della torre e del palazzo comunale


La sommità è caratterizzata da una merlatura in stile ghibellino e dalla presenza di una campana, realizzata dalla fusione di bronzi provenienti da cannoni austriaci della Grande Guerra e sostenuta da sei aquile, decorata infine da una iscrizione celebrativa e da immagini dei Santi Giorgio e Maurelio, protettori della città. L’edificio tocca i 57 metri di altezza, alla cui base è installata una magnifica statua in bronzo dorato, opera dell’artista Arrigo Minerbi ed intitolata La Vittoria del Piave incatenata: essa consiste in una figura femminile nuda che si chiude addolorata nelle sue lunghe ali per una vittoria mutilata dalla perdita di troppi giovani soldati. L’opera si riferisce alla Battaglia del Solstizio, avvenuta sulle rive del fiume Piave nel giugno del 1918. Sul basamento della statua è incisa una epigrafe in latino, che tradotta recita: <<Me / sopra le onde della battaglia / avvinta tennero i vincitori / me ora integra conservate / o cittadini / e a quelli trascorsi legate propizi fatti futuri>>1.

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Sacello della torre al cui centro si erge la statua bronzea “La Vittoria del Piave incatenata”2


L’ingresso al sacello è chiuso da un cancello in ferro battuto con motivi in stile Liberty, voluto e progettato dal Savonuzzi. Le decorazioni dell'ingresso della Torre e della facciata del palazzo municipale furono commissionate a Giulio Medini nel 1927.

L'inaugurazione della torre venne celebrata il 1 Novembre del 1928 e fu un importante evento per la comunità cittadina. Per l’occasione, presenziò alla cerimonia Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III, accompagnato dal Podestà di Ferrara Renzo Ravenna, Italo Balbo ed altre importanti personalità.



Oggi, la Torre della Vittoria preserva il suo scopo commemorativo, è accessibile al pubblico limitatamente al piano terra e vi si recano personalità istituzionali, nonché le associazioni combattentistiche, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre e del 25 aprile.

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La Torre della Vittoria e il Palazzo Municipale oggi. Fonte Wikipedia


L’edificio è senza ombra di dubbio un esempio di valorizzazione di un bene architettonico preesistente, il cui recupero ha permesso di preservarne l’importanza culturale nel suo contesto urbanistico, e, allo stesso tempo, renderlo fruibile alla cittadinanza e all’Amministrazione Comunale stessa, avendone destinato l’utilizzo per le fondamentali commemorazioni atte a salvaguardare la memoria storica cittadina, insieme al palazzo municipale che ospita le attività amministrative del Comune stesso.

Investire nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio monumentale è un guadagno sociale che, nella fattispecie, fortifica il senso di appartenenza alla città e alla Storia, nonché ha permesso di ottenere un punto di riferimento istituzionale centrale nella vita pubblica dei cittadini ferraresi.

1   Fonte   http://www.museoferrara.it/view/s/fae2f7ebe1784fd681a5e5f20f321e88


2 Fonte:   https://www.pietredellamemoria.it/pietre/torre-della-vittoria-ai-caduti-della-grande-guerra-ferrara)