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Vitale Cao di San Marco e i gioielli dei Savoia

2023-07-30 11:41

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Vitale Cao di San Marco e i gioielli dei Savoia

di Eleonora Vicario

di Eleonora Vicario


Un personaggio poco noto nella storia italiana del ‘900 è Vitale Cao di San Marco, di Cagliari, che appartenne ad una delle più importanti famiglie nobili sarde; suo fratello, Giovanni, fu Sottosegretario alla Marina mercantile. Vitale Cao di San Marco fu volontario nella Prima guerra mondiale meritando due Medaglie d'Argento come Sottotenente del 152° Reggimento Fanteria della Brigata Sassari.



Dopo la guerra si laureò in Giurisprudenza all’Università di Cagliari. Iscritto all’Associazione Nazionale Combattenti, aderì al Partito Sardo D’Azione e assunse la direzione del giornale di questo partito «Il solco». Aderì poi al “sardofascismo” spingendo alla fusione tra il Partito Sardo d'Azione e il Partito Nazionale Fascista.



Nel 1921 fu assunto dalla Camera di Commercio di Cagliari, in un primo momento come coadiutore del Direttore del Museo Commerciale e successivamente, nel 1927, ne divenne il Segretario generale, assumendone la condirezione dal 1930 a luglio 19391. In seguito alla prima riforma fascista, la Camera di Commercio cambiò nome in Consiglio provinciale dell’economia di Cagliari.



Contemporaneamente, dal 1926, collaborò con il quotidiano «L’Unione Sarda» il cui Direttore era Rafaele Contu che delegava Cao di San Marco quando il lavoro lo costringeva a Roma2.



Nella Seconda guerra mondiale Vitale Cao di San Marco partecipò alla campagna in Etiopia e nel 1937 andò a lavorare presso il Ministero dell’Industria a Roma e dal 1941 fu distaccato al Ministero della Real Casa.



Il 6 settembre del 1943 il Re chiamò Cao di San Marco e gli disse:




Con l’arrivo dei tedeschi, nel timore che finissero con il saccheggiare Roma, i gioielli furono murati in un cunicolo sotterraneo




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La Regina Margherita



Alla fine della guerra Vitale Cao di San Marco riprese servizio al Ministero dell’Industria e nel 1956 fu nominato Ispettore generale degli Uffici provinciali industria e commercio6.



La proprietà dei gioielli depositati nella Banca d’Italia nel 1946 è ancora discussa. In ogni caso, questi preziosi dovrebbe essere esposti al pubblico perché parte della nostra storia e potrebbero essere fonte di interesse culturale e turistico.






1 https://artecamerawordpresscom.wordpress.com/ritratti-dei-presidenti/ritratto-di-vitale-cao-di-san-marco/


2   http://www.carlofigari.it/2800-2/


3 Giorgio Pillon, I Savoia nella bufera, ed. del Borghese, 1972 Milano


4 idem


5 https://www.laredazione.net/i-gioielli-dei-savoia-restano-in-banca-ditalia/


6 https://artecamerawordpresscom.wordpress.com/ritratti-dei-presidenti/ritratto-di-vitale-cao-di-san-marco/