Breve ricordo di Filippo di Edimburgo (1921-2021)

di Gianluigi Chiaserotti

Il 9 aprile u.s. alla età di 99 anni (ne avrebbe compiuti 100 il prossimo 10 giugno), è scomparso il Principe Filippo di Edimburgo, coniuge (dal 20 novembre 1947) della Regina Elisabetta II, la quale ha compiuto, il 21 aprile, 95 anni.

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Filippo nacque il 10 giugno 1921 presso Villa “Mon Repos”, sull'isola di Corfù; unico figlio maschio e quinto nato del Principe Andrea di Grecia e della Principessa Alice di Battenberg, fu battezzato, con rito ortodosso, nella chiesa di San Giorgio presso la cappella del Palaio Frourio (l'antica fortezza di Haddokkos) alcuni giorni dopo la sua nascita.

Suoi padrini furono l’ava paterna Olga Konstantinovna di Russia, lo zio paterno Nicola di Grecia e la comunità di Corfù, rappresentata dal Sindaco Alexander Kokotos e dal Presidente del consiglio comunale cittadino Stylianos Maniarizis.
Alla nascita era membro della casata di Glücksburg, la famiglia regnante in Danimarca, ed era Principe di Grecia e Danimarca in virtù della sua discendenza diretta da Giorgio I di Grecia e Cristiano IX di Danimarca, nonché titolato a succedere ad entrambi i troni.
Pochi mesi dopo la nascita di Filippo, morì a Londra il suo avo materno Luigi di Battenberg. Luigi era stato naturalizzato cittadino britannico e, dopo un onorevole e lungo servizio nella Royal Navy, aveva rinunciato ai suoi titoli di origine tedesca e aveva adottato il cognome “Mountbatten”, più inglese rispetto al tedesco “Battenberg”. Dopo i funerali tenutisi a Londra, Filippo e sua madre ritornarono in Grecia, dove il padre rimase al comando di una divisione dell'esercito che fu coinvolta nella guerra greco-turca (1919-1922).
La guerra non fu favorevole alla Grecia ed i soldati turchi vinsero, ponendo le basi per la creazione della moderna Repubblica di Turchia.
Il 22 settembre 1922 lo zio di Filippo, il Re Costantino I di Grecia, fu costretto ad abdicare e il principe Andrea, assieme ad altri, fu arrestato dal governo militare insediatosi.
Il comandante dell'esercito reale (il Generale Georgios Hatzianestis) e cinque politici furono passati per le armi nel cosiddetto “Processo dei Sei” e si temette per la stessa incolumità del Principe. Nel dicembre di quell'anno, però, il tribunale rivoluzionario decise di bandirlo per sempre dal suolo greco. L'incrociatore britannico HMS Calypso permise quindi alla famiglia di lasciare la Grecia (Filippo fu trasportato in una cassa di arance).
La famiglia si trasferì in Francia e si stabilì a Saint-Cloud, sobborgo di Parigi.
Il Principe Filippo poi, grazie allo zio Luigi, si trasferì nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, ove studiò e prestò il servizio militare in marina.
Filippo entrò nella Royal Navy, diplomandosi quindi al Britannia Royal Naval College di Dartmouth quale miglior cadetto del suo corso.
Nel 1940 fu assegnato al servizio attivo e trascorse quattro mesi sulla nave da guerra HMS Ramillies con il compito di proteggere i convogli dell'Australian Expeditionary Force nell'oceano Indiano. Dopo un imbarco di due mesi sulla HMS Kent, sulla HMS Shropshire e in Ceylon (oggi Sri Lanka), fu trasferito dall'oceano Indiano alla nave da battaglia HMS Valiant nel Mediterraneo.
Il 1° febbraio 1941, Filippo venne assegnato ad una serie di corsi a Portsmouth, qualificandosi agli esami e venendo promosso da guardiamarina a sottotenente.
Venne coinvolto nella battaglia di Creta ed ottenne delle note di merito per il suo servizio durante la battaglia di Capo Matapan, ottenendo altresì la croce di guerra greca al valore.
Nel giugno del 1942 fu assegnato sulla HMS Wallace, che fu coinvolta nelle operazioni dello sbarco alleato in Sicilia per la liberazione della penisola italiana.
Promosso tenente il 16 luglio 1942 alla età di soli 21 anni, nell'ottobre dello stesso anno divenne primo tenente della HMS Wallace e uno dei più giovani ufficiali della marina britannica. Nel 1944 si imbarcò su un nuovo cacciatorpediniere, il HMS Whelp dove prestò servizio nel Pacifico, nella XXVII flottiglia britannica.
Era presente nella baia di Tokyo quando fu firmata la resa del Giappone.
Nel gennaio del 1946, Filippo fece ritorno nel Regno Unito sulla HMS Whelp e fu nominato istruttore presso la HMS Royal Arthur, il campo d'addestramento della marina a Corsham.
Il Principe Filippo nel 1939 conobbe la sua futura sposa Elisabetta, la quale, appena lo vide, se ne innamorò immediatamente.
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Nel 1946 fu annunziato il fidanzamento ufficiale e quindi, come detto, il 20 novembre 1947, Filippo ed Elisabetta di sposarono a Londra, nell’Abbazia di Westminster.

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Il 6 febbraio 1952, Elisabetta ascese al trono di San Giacomo e Filippo divenne il Principe consorte.

Dalla loro unione sono nati quattro figli: Carlo, Erede al Trono, Anna, Andrea ed Edoardo.
Elisabetta e Filippo erano, tra l’altro, lontanissimi parenti.
Infatti la trisavola di entrambi fu la Regina Vittoria (1819-1901).
Il Principe Filippo fu discreto, anche se pronto alla battuta puntuale e simpatica, sempre a fianco della Regina (lei lo chiamava “la mia roccia”), ma doverosamente due passi indietro.
Rinunciò alla sua carriera militare e nel corso della sua vita si dedicò completamente ad aiutare la moglie nei suoi obblighi di Sovrano, accompagnandola alle cerimonie, alle cene di Stato e nei viaggi all'estero ed in patria.

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Grande ambientalista, fu presidente del WWF.
Nel 2002, in occasione del Giubileo d’Oro del Regno della Regina Elisabetta II, a Filippo furono resi gli onori per i cinquant'anni di ruolo di Principe consorte svolto magistralmente.
La Sua fu una costante presenza a circa trecento eventi all'anno.
Nell’agosto 2017, Filippo di Edimburgo, a 96 anni, si ritirò ufficialmente dalla vita pubblica.
Amò il polo, la pittura ad olio, ed era un collezionista di opere di arte contemporanea esposte, tra l’altro, a Buckingham Palace, al Castello di Windsor, a Sandringham House ed al Castello di Balmoral.

Ora la Regina Elisabetta II è rimasta sola, ma la Sua forza, la Sua determinazione, la Sua fedeltà al Giuramento reso nell’ascendere al trono, Le permetteranno di continuare la Sua missione al servizio del Suo Paese, come solo un Re puo’ fare.
God save the Queen!