Sito degli Italiani Monarchici, un Patto per la Corona

    italianimonarchici@gmail.com

© Italiani Monarchici - Patto per la Corona, 2019

Dall’effetto Flynn alla punteggiatura

2021-03-30 12:07

Array() no author 82301

Oggi, EleonoraVicario,

Dall’effetto Flynn alla punteggiatura

di Eleonora Vicario

di Eleonora Vicario

James Robert Flynn, uno psicologo americano naturalizzato neozelandese che è stato Professore emerito di Scienze politiche dell'Università di Otago a Dunedin Home, ha elaborato una teoria che ha preso il suo nome: effetto Flynn. In un lavoro pubblicato nel 1987 sul Psychological Bulletin1 ha evidenziato l’“aumento delle prestazioni dei test di intelligenza nella popolazione generale nel tempo e nelle generazioni”.


Dopo di lui, vari studi internazionali2 hanno esaminato questo fenomeno e non sempre sono stati raggiunti gli stessi valori, probabilmente per variazioni nel metodo di raccolta dati e psicometrici.


tavola-conversione QIjpg


Il quoziente intellettivo (QI) misura l’intelligenza generale che comprende sia il ragionamento astratto che la capacità logica ed è influenzato da molteplici fattori che vanno dalla componente genetica – oggi influenzata dall’immigrazione che implica anche incroci genetici - a quella ambientale, quindi nutrizionale3, culturale per la crescita negli anni della scolarizzazione, ma anche economica per i maggiori stimoli presenti nelle aree più industrializzate. A tutto questo va aggiunto il quoziente emotivo, cioè la capacità di percepire le emozioni proprie e degli altri: l’empatia.


Negli ultimi decenni, però, secondo uno studio condotto dall’Accademia nazionale delle scienze norvegese, nei paesi più industrializzati il QI diminuisce mediamente dello 0,25-0,50 l’anno con la tendenza invece al suo aumento nei paesi meno sviluppati: effetto Flynn capovolto. Molti studi sono iniziati nel tentativo di spiegare questa nuova tendenza4.


prof_flynn_101110-kZv-U3110663463145oWC-656x492Corriere-Web-Sezionijpg


Nel 2015, Jakob Pietschnig e Martin Voracek, del Dipartimento di ricerca psicologica di base e metodi di ricerca della Facoltà di psicologia presso l’Università di Vienna, nel loro lavoro dal titolo “One Century of Global IQ Gains: A Formal Meta-Analysis of the Flynn Effect (1909-2013)”, hanno studiato quasi 4 milioni di persone provenienti da 31 paesi e hanno evidenziato lo stesso aumento rilevato da Flynn del QI a livello mondiale nell’arco di un secolo. Hanno evidenziato maggiori miglioramenti negli adulti rispetto ai bambini e che questi miglioramenti sono però diminuiti negli ultimi decenni.


Christophe Clavé, laureato in Scienze Politiche, Professore di stratégie & management all’INSEEC (Institut des Hautes Economiques et Commerciales), Bordeaux, ha espresso la sua riflessione su questo fenomeno:


qi-mondialejpg


L’eloquio, la scrittura - quindi la “parola” sia orale che scritta - e i pensieri che attraverso esse vengono comunicati usando un ricco vocabolario e l’insieme dei “segni” che scandiscono il tempo di una lettura e che enfatizzano le emozioni sottese, sono le basi necessarie per crescere come singoli individui e per permettere delle sane relazioni sociali. Oggi si rileva una sempre maggior attenzione a testi brevi, come se bisognasse non perdere tempo, fare in fretta, e questo porta all’incapacità di concentrarsi e quindi di capire. Le violenze fatte quotidianamente alla nostra lingua portano alla perdita del vero contatto sociale e all’incapacità di giudizio.




1 Flynn, J., R., (1987). Massive IQ Gains in 14 Nations-What IQ Tests Really Measure. Psychological Bulletin, 101, 171−191.


2 A Martorell Cafranga, JL Ayuso Mateos Uncertainty on the measurement of intelligence, 2004


3 Requiem for nutrition as the cause of IQ gains: Raven's gains in Britain 1938-2008


4 Platt JM, Keyes KM, McLaughlin KA, Kaufman AS. Hanno pubblicato lo studio dal titolo: The Flynn effect for fluid IQ may not generalize to all ages or ability levels: a population-based study of 10,000 US adolescents. 2019