di Pietro Fontana Il 23 giugno 2016 tutti i cittadini del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord si riunivano alle urne per esprimersi sulla permanenza o meno del Paese nell'Unione Europea Con la storica vittoria del " " al Referendum, il 29 marzo 2017 l'Ambasciatore del Regno Unito a Bruxelles consegnava ufficialmente la lettera del Primo Ministro Theresa May al Consiglio Europeo, attivando ufficialmente l'Art.50 dei Trattati per l'uscita dall'UE e dando così inizio ad una lunga stagione di negoziati e discussioni per le modalità dell'uscita.
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leave
il Primo Ministro Theresa May si inchina alla Regina Elisabetta II durante delle celebrazioni Lungo tutto questo periodo, durato anni, l'opinione pubblica britannica ha avuto modo di polarizzarsi tra chi avrebbe voluto ripetere il referendum, chi voleva un'uscita senza negoziati, chi questo o quell'altro punto negli accordi In tutto questo lasso di tempo gli occhi sono stati anche puntati sulla Regina, attendendo, sperando oppure avendo paura di sentirla pronunciarsi intorno alla . Anche in questi momenti di difficoltà e di divisione però la Regina ha saputo fare da collante, rimanendo neutrale ed appellandosi alla sola unità della nazione ed alla concordia dei cittadini in un momento così serio ed importante della storia del Paese, e del suo lungo Regno. Alcuni si sono messi a pensare che Elisabetta II avversasse l'uscita dall'Unione Europea a causa di vari comportamenti, così come il fatto di essere apparita vestita in blu e giallo (colori europei) alla cerimonia di apertura del Parlamento nel 2017, ma ogni pensiero rimane solo un'ipotesi, proprio perchè la Regina non ha mai speso neanche un commento fuori luogo.
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Brexit
Cerimonia di apertura del Parlamento britannico, 2017 D'altronde è questo il compito di un Sovrano come concepito all'interno dell'Istituto della Monarchia Parlamentare, nata proprio tra le isole britanniche con la Gloriosa Rivoluzione del 1688
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Il Primo Ministro Boris Johnson si inchina di fronte alla Regina, 2019 Anche se avesse voluto, non avrebbe comunque difatti potuto fare nulla per ostacolare l'uscita
. L'assetto parlamentare dello stato per la sovranità popolare ha difatti anche impedito, nel 2019, il tentativo del Primo Ministro Boris Johnson di appellarsi ad una (prerogativa reale
Royal Prerogative
), per prorogare il Parlamento a favore della Brexit. Sarà la Corte Suprema del Regno Unito a decretarne l'incostituzionalità e quindi l'inefficacia
, a riprova della cassaforte istituzionale rappresentata dalla monarchia parlamentare.
la Corona in processione davanti alla Regina alla cerimonia di apertura del Parlamento britannico, 2019 Ad ultimo, dopo cinque anni dall'inizio delle polemiche, il 23 gennaio 2020 la Regina appone il (assenso reale
Royal Assent
) sull' facendone a tutti gli effetti legge e sancendo così storicamente l'effettiva uscita del suo Regno dall'Unione Europea alla mezzanotte del 31 gennaio 2020, dopo che ne aveva lei stessa firmato oltre 50 anni prima l'ingresso, il 1° gennaio 1973, ennesima riprova del grande significato simbolico rappresentato dalla continuità della monarchia nella storia, anche ai giorni nostri.
European Union Withdrawal Agreement Act,
Sua Maestà la Regina Elisabetta II Windsor è ad il oggi il monarca più longevo in assoluto della storia britannica ( Giubileo di Zaffiro per i 65 anni di regno, nel 2017), ed il quinto, al giorno d'oggi, (2020), ancora in servizio, dell'intera storia dell'umanità.
Sapphire Jubilee,
1. George Macaulay Trevelyan, Storia di Inghilterra, Milano, Garzanti, 1967 2. si fa qui riferimento al (1689), " " e atti successivi. 3. , 4 marzo 2004.
Bill of Rights
An Act Declaring the Rights and Liberties of the Subject and Settling the Succession of the Crown
(en) Report Ufficiale della House of Commons (Camera dei Comuni, Regno Unito) sulle Royal Prerogatives
4.
(en)
, 24 settembre 2019 5. si fa qui riferimento al (1967) e atti affini.
Royal Assent Act