I francobolli del Regno d’Italia con Vittorio Emanuele II

di Eleonora Vicario

Il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II diventò Re d’Italia, ma fino a gennaio 1862 furono utilizzati i francobolli del Regno di Sardegna, l’emissione di Toscana, in moneta italiana, e l’emissione delle ex province napoletane, in ducati cioè in moneta borbonica.

Il primo francobollo del Regno d'Italia è del 1861, posto in circolazione il 24 febbraio 1862, da 10 centesimi, per la prima volta dentellato, e riproduce il volto del Re Vittorio Emanuele II a rilievo su fondo bianco.

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Il primo francobollo del Regno d'Italia

Successivamente furono prodotti anche da 20, 40 e 80 centesimi, tutti dentellati: il 20 centesimi nel mese di marzo, il 40 centesimi nel mese di aprile e l’80 centesimi nel mese di ottobre del 1862. Nel mese di maggio del 1862 venne emesso il francobollo da 2 centesimi, da utilizzare per l’invio di stampe, di colore giallo, non dentellato, con validità fino al dicembre 1863. In questi due anni furono comunque utilizzate affrancature sia del Regno di Sardegna che quelle del Regno d’Italia.

Il 1° gennaio 1863 venne modificata la tariffa interna per il primo porto (i "porti" si riferivano agli scaglioni di peso che riguardavano le singole tariffe) da 20 a 15 centesimi, non dentellato anch’esso con validità fino al 31 dicembre 1863. Nello stesso giorno fu emesso anche il primo segnatasse di 10 centesimi, non dentellato, cioè una “marca” simile a un francobollo che gli uffici postali apponevano sulla corrispondenza affrancata in modo insufficiente. Indicava la cifra necessaria da pagare per poter ritirare la lettera.

L’Emissione De La Rue è una serie di francobolli emessi dal 1º dicembre 1863 e con validità fino al 31 dicembre 1889. L'ingegnere Costantino Perazzi fu incaricato dal Ministero delle Finanze di recarsi a Londra per concordare con la De La Rue la loro produzione.

Il 25 maggio iniziò la produzione e il 25 agosto venne fatturata la consegna di 2.400.000 esemplari. Il 29 ottobre 1863, con Regio Decreto n° 1526, venne diffusa la normativa per adottare i nuovi francobolli, illustrata con un foglietto contenente immagini degli stessi e che sarà poi noto come "foglietto Menabrea", dal cognome del Ministro dei Lavori Pubblici che lo firmò. Il primo giorno di dicembre entrarono in uso presso gli uffici postali i nuovi francobolli1.

Stampata a Londra, per insegnare ai tecnici italiani come effettuare poi le stampe a Torino, la serie comprese francobolli da 1, 2, 5, 10, 15, 30, 40, 60 centesimi e 2 lire. Dal 1866 furono prodotti dall’Officina Carte Valori di Torino, prima con i modelli provenienti da Londra, poi autonomamente, senza il valore da 15 centesimi.

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Emissione De La Rue

Nel gennaio 1865 si decise un aumento di tariffa della lettera di primo porto per cui si creò un francobollo da 20 centesimi, sovrastampando il francobollo da 15 centesimi con un inchiostro scuro, chiamato “ferro di cavallo” con validità al 31 luglio 1867.

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“ferro di cavallo”

Un nuovo valore, con effige del Re, da 20 centesimi sostituì il “ferro di cavallo” e i primi esemplari stampati a Torino furono consegnati a marzo del 1866 e furono richiesti in Veneto e nel Mantovano per sostituire i francobolli austriaci; ebbe validità fino al 31 agosto 1877.

Il 1°gennaio 1874 viene emesso valore 10 centesimi in filigrana con lo scudo Sabaudo e dal 1° gennaio 1875 furono emessi francobolli per le corrispondenze di servizio degli uffici comunali e dello Stato con valori di 2, 5, 20, 30 centesimi, 1, 2, 5 e 10 Lire, aboliti il 31 dicembre 1876 e di nuovo inseriti negli anni 1933 e 1934 in occasione della Crociera Nord Atlantica di Italo Balbo.

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1°gennaio 1874

Il 1° agosto 1877 vennero emessi valori da 10 e 20 centesimi, di colore azzurro e ocra arancio, gli ultimi emessi sotto il regno di Vittorio Emanuele II2.

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1 https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_serie_definitiva_De_La_Rue#:~:text=La%20Prima%20serie%20definiti....

2   http://expo.fsfi.it/aicpmnet2020/exhibits/04SommellabmxxbWN2.pdf