Rudolf Hess presso la corte del duca di Hamilton

di Nicola Bosco

Durante la Seconda guerra mondiale, come ben sappiamo, il III Reich di Germania, tentò invano di conquistare l’Inghilterra, la quale rappresentava per Hitler un obiettivo molto importante, visto che la sua capitolazione avrebbe eliminato una possibile minaccia anglo-americana in Europa.

I terribili bombardamenti, perdurarono durante l’estate e l’autunno del 1940, e si conclusero con una disfatta della Luftwaffe (l’aeronautica del Reich).

Circa un anno dopo, precisamente il 10 maggio del 1941, uno dei massimi gerarchi nazisti, Rudolf Hess, decise di intraprendere un audace volo partendo da Augusta, nel sud della Germania, arrivando alla corte del Duca di Hamilton, Scozia, precisamente nel Lanarkshire. Cosa spinse Hess a compiere quest’atto alquanto delirante? E soprattutto, quali erano le sue intenzioni? In quest’articolo, tenterò di dare voi qualche approfondimento.

Per cominciare, dobbiamo fare alcuni passi indietro, arrivando a parlare di certi eventi accaduti prima dello scoppio del Secondo conflitto mondiale.


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Il Viceführer Rudolf Hess

L’Inghilterra, capitanata da Neville Chamberlain dal 28 maggio 1937 fino al 10 maggio del 1940, cercava di tenere a bada l’esuberante Adolf Hitler concedendo lui di espandersi in Europa, assecondando la sua pericolosità, come nel caso della presa dei Sudeti o dell’Anschluss austriaco. Tale politica estera venne chiamata appeasement, rivelatasi come ben sappiamo un disastro per l’intero vecchio continente.

Alcuni aristocratici, tuttavia, credevano che l’unico modo per salvarsi dalla potenza nazista e di inserirsi in una posizione di mezzo fra il Reich e gli Alleati, fosse quella di procedere verso un’alleanza fra il Regno Unito e la Germania nazista.

Qui, cominciamo a parlare del misterioso volo intrapreso da Rudolf Hess. Egli, decollò a bordo di un Messerschmitt Bf 110 modificato, al quale erano stati aggiunti due serbatoi per il carburante extra, in modo tale da poter resistere al lungo volo. Una volta paracadutatosi nel Lanarkshire, egli si ferì a causa dell’impatto e venne trasportato in un ospedale locale. Lì, incontrò il duca di Hamilton, il quale, rendendosi conto dell’importanza della persona che aveva di fronte, non tardò ad avvertire la polizia, che catturò Rudolf Hess.

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Resti dell’aereo che usò Rudolf Hess per volare in Scozia

In una delle ultime lettere inviate da Hess al Fuhrer, il primo chiedeva ad Hitler di descriverlo come un pazzo senza un minimo di senno, una volta che la notizia del volo misterioso sarebbe spopolata sui giornali e sulle radio. Il dittatore austro-tedesco seguì la richiesta, e ritenne l’intero Reich completamente esente dagli scellerati piani di Hess, e il gesto di quest’ultimo una gravissima insubordinazione, se non alto tradimento.

La versione ufficiale dell’accaduto, secondo gli inglesi, fu che Rudolf Hess era un uomo afflitto da gravi disturbi mentali causati dalla guerra e dalla sua esclusione da molte attività importanti nell’organizzazione del Reich. I piani del gerarca nazista erano quelli di proporre all’aristocrazia inglese un accordo utopistico che prevedeva una forte alleanza fra Regno Unito e la Germania nazista. Questo perché i due popoli potevano considerarsi fratelli di sangue, e, dunque, allo stesso livello di arianità, pertanto le due nazioni erano destinate, sempre secondo le proposte del tedesco, a conquistare l’interno pianeta e spartirsi successivamente i territori.

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Questa teoria, venne suffragata ufficialmente dopo la guerra dal governo inglese, corroborata anche dal governo tedesco e dallo stesso protagonista della vicenda durante il processo di Norimberga.

Tuttavia, alcuni storici seguaci del revisionismo storico, vedono in questa alquanto losca faccenda elementi più oscuri di una semplice scelleratezza insubordinata. Questi, credono che sia stato lo stesso Hitler ad ordinare al suo collega di recarsi presso la corte del duca di Hamilton. Come mai però non si sarebbe presentato lo stesso Fuhrer nel Lanarkshire? Questo gruppo di storici, crede che, se Hitler stesso fosse stato scoperto ad intavolare trattative così sconvolgenti, l’intera reputazione del Reich si sarebbe potuta sgretolare per ovvi motivi. Pertanto, il Furer preferì mandare in missione Hess. Ma come mai proprio quest’ultimo? Rudolf Hess, quando il nazismo cominciò ad intraprendere una via sempre più estremista, specie dopo le leggi di Norimberga del ’35, venne spesso allontanato dalle decisioni più importanti e dai pezzi da novanta del III Reich, nonostante fosse stato nominato Vice Fuhrer. Questo perché, secondo molti gerarchi nazisti, Hess era un personaggio considerato dagli aspetti piuttosto moderati, e non idoneo a impugnare decisioni dure tipiche delle dittature o in generale degli estremismi. Mandare dunque in una missione così scellerata un politico escluso dalle attività decisionali e dallo scarso peso, poteva affinare l’idea che Hess avesse preso una decisione personale per allontanarsi definitivamente dagli ambienti del Reich, che oramai poco lo rappresentavano.

Ancora oggi, restano tanti i dubbi su questa faccenda, e molti storici non riescono a venirne a galla. Da appassionato di queste tematiche storiche, auspico solamente che spuntino altri documenti capaci di mostrare al mondo intero la verità su una vicenda tanto hollywoodiana. Chissà!