Silvia Regina di Svezia

di Eleonora Vicario


Silvia Renata Sommerlath, l’attuale Regina di Svezia, è nata il 23 Dicembre 1943 a Heidelberg, in Germania e ha quindi appena festeggiato il suo compleanno. Il padre era Walter Sommerlath, tedesco, presidente della filiale brasiliana del gruppo Böhler-Uddeholm, e la madre Alice Soares de Toledo, brasiliana. Suo nonno materno, Arthur Floriano de Toledo, era un discendente del Re Alfonso III del Portogallo.


Nel 2002 un giornalista ha rivelato che Walther Sommerlath, era stato membro del Partito Nazista, espatriato in Brasile come fecero tanti nazisti che si rifugiarono in varie nazioni del Sud America, specialmente in Argentina grazie all’aiuto (ingenuo? Avido?) di Peron. Dopo la guerra, infatti, la famiglia - compresi i suoi tre fratelli, Ralf, Walther-Ludwig e Jörg - si trasferì in Brasile e solo nel 1957 tornò in Germania. La notizia di come suo padre si fosse arricchito appropriandosi di una fabbrica di armamenti appartenuta a ebrei tedeschi, colpì molto la Regina Silvia.


Negli anni passati in Sud America Silvia ha frequentato il prestigioso Colégio Visconde de Porto Seguro, una scuola privata bilingue dove si studiava il portoghese e il tedesco. Rientrata in Germania si è diplomata nel 1963 in un liceo a Düsseldorf, quindi nel 1969 si è diplomata alla Munich School of Interpreting, una scuola per interpreti di Monaco, dove ha imparato anche lo spagnolo.


Nel tempo ha studiato anche il francese, l'inglese e lo svedese, cosa che le ha permesso di diventare un’affermata interprete. Avendo poi appreso la lingua dei segni, ha trovato lavoro come interprete al Consolato Argentino a Monaco dove, nel 1972, si svolsero i Giochi olimpici: la assunsero come Interprete e Capo-Hostess per assistere gli ospiti più illustri della manifestazione e lì incontrò l’allora Principe ereditario svedese, Carlo Gustavo, arrivato in Germania a supporto degli atleti svedesi. Questi era l’unico figlio della Principessa Sibylla di Sassonia-Coburgo e Gotha e del Principe Gustaf Adolf, Duca di Västerbotten, deceduto nel 1947 in un incidente aereo in Danimarca. Per questo, il 15 settembre 1973 alla morte del Re Gustavo VI Adolfo, suo nipote, il Principe Carlo Gustavo divenne Re con il nome di Carlo XVI Gustavo.


Silvia e Carlo Gustavo iniziarono a frequentarsi subito dopo i Giochi olimpici e, a un anno dall’incontro, Silvia si trasferì a Stoccolma riuscendo a nascondere la loro relazione anche viaggiando insieme tra la Svizzera e la Francia. Il fidanzamento ufficiale avvenne il 12 Marzo del 1976 e rilasciarono un’intervista in televisione durante la quale Silvia portava al dito un anello appartenuto alla Principessa Sibylla. In quello stesso periodo, il gruppo pop degli ABBA lanciò una canzone dal titolo Dancing Queen, debuttando in televisione dal vivo durante il gala alla Royal Swedish Opera, la sera prima delle nozze tra Silvia e Carlo Gustavo e divenne uno dei più grandi successi della musica pop.

502ac-_silviajpg

Le nozze si tennero nella Cattedrale di Stoccolma il 19 Giugno 1976 dopo la morte del Re Gustavo VI Adolfo perché questi non avrebbe mai permesso che il nipote sposasse una borghese. La sposa indossava un abito disegnato da Dior e il Diadema di perle e cammei, appartenuto a Joséphinede Beauharnais, prima moglie dell’Imperatore Napoleone I, formato da sette cammei incorniciati da perle d’oro e serni. Nel cammeo centrale è rappresentata la storia d’amore di Amore e Psiche.

35952335_303jpg

Mentre in occasione della successione al Trono di Carlo XVI Gustavo la corona e lo scettro di Erik XIV (Re di Svezia dal 1560 al 1568) furono disposti su un cuscino accanto al Trono, in occasione delle nozze con la Regina Silvia la corona di Erik XIV e la corona di Lovisa Ulrika furono simbolicamente disposte a destra dell’altare per il Re, a sinistra per la Regina.

I “regalia”, cioè le Spade di Stato, la Corona, l'Orbe e lo Scettro, fino al 1970 erano visibili solo in occasione dell’apertura annuale del Parlamento o nelle cerimonie formali di Stato; oggi sono in mostra nelle stanze del Tesoro del Palazzo Reale di Stoccolma.

42900906_303jpg

La coppia abita nel Palazzo Reale di Drottningholm, vicino Stoccolma e ha avuto tre figli: nel 1977 la Principessa Vittoria Duchessa di Västergötland, oggi erede al trono grazie alla modifica della legge salica del 1980, nel 1979 il Principe Carlo Filippo e nel 1982 la Principessa Maddalena, che gli hanno dato sette nipoti.

4eb92242e42603d85cbaac00c79088c1jpg

I gioielli della corona svedese sono tra i pezzi più preziosi delle corone europee e sono riunite nella Fondazione - privata - Bernardotte, dal nome dell’ex maresciallo di Napoleone, Jean Baptiste Bernadotte, salito al trono svedese nel 1818 con il nome di Carlo XIV.

Uno dei rari momenti in cui è stato possibile vedere molti dei gioielli della Corona è stato in occasione della cerimonia per la consegna dei Premi Nobel il 10 Dicembre 2019, indossati in quella occasione dalla Regina Silvia e dalle Principesse Vittoria, Maddalena e Sofia, moglie del principe Carlo Filippo.


Il 30 luglio 2018 due preziosissime corone e un globo imperiale erano stati rubati dalla Cattedrale di Strängnäs, in pieno giorno e ritrovati pochi mesi dopo da una guardia giurata in cima a un sacco della spazzatura. Il furto aveva offeso non solo la famiglia reale ma l’intero Paese che, attraverso i suoi simboli regali rappresenta il senso di continuità, la tradizione e la storia della sua Monarchia moderna e democratica.

18895897_303jpg

La Regina Silvia, nonostante il matrimonio non sia del tutto tranquillo per i supposti tradimenti di Re Carlo Gustavo, svolge con grande senso di responsabilità un ruolo di rappresentanza, accompagna il Re nelle visite ufficiali ed è Patrono di una sessantina di Organizzazioni di beneficenza che combattono la droga, la disabilità o i disturbi mentali. L’organizzazione che le è più cara, però, è la World Childhood Foundation che ha lo scopo di aiutare i bambini vittime di violenza o abusi sessuali.


Buon compleanno, Altezza.