Il 50° discorso alla Nazione della Regina Margrethe II di Danimarca nel segno della continuità

di Carlo Giovanni Sangiorgi

Mentre in Italia il 12° presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella si accingeva a terminare il suo mandato, dando vita così ad una zuffa tra le forze politiche determinate a conquistare l’ambito seggio del Quirinale, in Danimarca, lo scorso 31 Dicembre, la Regina Margrethe II ha tenuto il Suo 50° discorso alla Nazione.

La Regina, in carica dal 14 Gennaio del 1972, è il primo Sovrano donna della Nazione danese. L’annuncio della Sua investitura avvenne dal balcone del Palazzo Reale di Christiansborg da parte dell’allora Primo Ministro Jens Otto Krag il giorno successivo. Il motto della Regina è “L'aiuto di Dio, l'amore del popolo, la forza della Danimarca”.

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Dalla Pagina ufficiale Facebook Real Casa di Danimarca

Ed è da queste parole che si può comprendere il motivo per il quale il popolo danese sia letteralmente devoto al suo Sovrano, come testimoniato, ad esempio, da una conversazione intercorsa tra il sottoscritto e due turisti danesi incontrati in un ristorante di Pisa: oltre ad essere stati compiaciuti della mia fede monarchica, essi hanno riferito quanto il popolo danese sia molto affezionato a Margrethe II, non solo per la forte personalità, ma soprattutto per il ruolo fondamentale negli equilibri politici della Nazione. Il Primo Ministro, di qualsiasi parte politica, è fortemente in relazione con la Regina, dal cui legame istituzionale scaturisce quel sentimento di Unità Nazionale volto alla collaborazione tra le parti, allo scopo di ottenere il miglior risultato per la prosperità dello Stato danese. Effettivamente, il racconto è in linea con quelle che sono le peculiarità della forma di Stato della Danimarca, ovvero la Monarchia Parlamentare, ove il Sovrano presiede il Consiglio dei Ministri concretizzando le leggi passate dal Parlamento.


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da corriere.it


Un altro esempio di affetto della cittadinanza verso la propria Regina si è mostrato in un’originale iniziativa avvenuta in occasione dell’ottantesimo anniversario della Sovrana, nel 2020: a causa della pandemia di Covid-19, la cerimonia prevista per il genetliaco è stata sospesa, tuttavia 180.000 danesi hanno partecipato ad un flashmob via Facebook ribattezzato Danmark synger for Dronningen, ovvero “La Danimarca canta per la Regina”, cantando per Lei la breve frase “Sono nata in Danimarca”. Lo spettacolo si è tenuto nelle case, nei parchi, addirittura nei reparti di maternità degli ospedali.

Un sentimento ricambiato anche dalla Regina verso i cittadini danesi, come si legge in alcuni passi del Suo discorso alla Nazione del 31 Dicembre scorso:


<< È stato con grande piacere aver visitato le Isole Faroe quest’estate. […] È sempre un piacere viaggiare attraverso le bellissime isole, essere accolti con una calorosa ospitalità e sentire l'impegno e la spinta dei faroesi. La comunità faroese sta attraversando uno sviluppo impressionante. Ricorderò la mia visita con grande gratitudine.>>


<< […] avevo atteso con impazienza la visita di quest'estate in Groenlandia; ma anche qui il coronavirus ci si è messo in mezzo. […] In compenso, i pochi giorni di ottobre sono stati un'esperienza meravigliosa, per la quale vi ringrazio dal profondo del mio cuore. Ovunque sono stata accolta con un calore e una benevolenza che mi hanno toccato profondamente. Vorrei ringraziarvi per i giorni memorabili e inviare i miei più calorosi auguri di Capodanno a tutta la Groenlandia.>>


<<Faccio fatica a capire quanti anni sono passati. Penso che siano passati così in fretta. Molto è cambiato nel tempo; ma non l'amore dei miei cari, e non l'amore per il mio Paese.

Che possiamo tutti avere un felice anno nuovo! Dio protegga la Danimarca.>>1


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Dalla Pagina ufficiale Real Casa di Danimarca https://www.facebook.com/photo.php?fbid=481595563338326&set=pb.100044636580170.-2207520000..&...


Ricordo altresì una conversazione con un cittadino inglese, il quale mi riferiva che aldilà dei problemi e delle vicissitudini che la Gran Bretagna ha attraversato negli anni, per loro è impensabile fare a meno del proprio Sovrano, in quanto è quel simbolo e riferimento unico a cui rivolgere le proprie speranze in un futuro migliore, egli rappresenta la continuità della loro Storia e dell’unità attraverso le avversità.

Ed è proprio dal concetto di continuità che occorre riflettere: domandatevi ora quanti presidenti della repubblica italiana hanno mai fatto scaturire i sentimenti istituzionali sopracitati. Se ci pensate succede che, ultimato il mandato, di costoro non rimane nulla, quasi nemmeno la memoria. L’alternarsi di persone che fra l’altro sono l’espressione di una maggioranza politica e non di certo di un ruolo super partes, al di sopra delle parti, non permette ad una popolazione di legarsi ad una istituzione che, all’atto pratico, non li rappresenta, se non in parte.

Vediamo, invece, come negli Stati ove vige una Monarchia, la continuità nel tempo di un Sovrano, legittimi sotto tutti gli aspetti il Suo ruolo istituzionale e permetta lo sviluppo di quello stretto legame con la cittadinanza. Un Sovrano non viene presto dimenticato in questi Paesi, se si pensa che essi regnano per decenni, come ad esempio la Regina Margrethe II, la cui devozione verso la Danimarca l’ha fatta entrare indelebilmente nell’immaginario e nella vita istituzionale dei cittadini danesi, rendendola un simbolo caro e irrinunciabile.

1Tradotto   dal discorso alla Nazione di Sua maestà la Regina Margherita II di   Danimarca disponibile sul sito della Real Casa   https://www.kongehuset.dk/nyheder/laes-h-m-dronningens-nytaarstale-2021?fbclid=IwAR1FdSaDPAsk53QIybI...