Sito degli Italiani Monarchici, un Patto per la Corona

    italianimonarchici@gmail.com

© Italiani Monarchici - Patto per la Corona, 2019

Cibo da Re

2021-10-31 11:59

Array() no author 82301

Monarchie, EleonoraVicario,

Cibo da Re

di Eleonora Vicario

di Eleonora Vicario



Vogliamo dare per assodato che la pizza Margherita sia nata come omaggio alla Regina Margherita da parte di un pizzaiolo napoletano: nel 1889 Raffaele Esposito della pizzeria Brandi di via Chiaia, si dice che preparò una pizza utilizzando gli ingredienti che avevano gli stessi colori della bandiera italiana: pomodoro, basilico e mozzarella, proprio per la Regina, ospite in quei giorni nella Reggia di Capodimonte.



Veniamo ora a scoprire che anche Vittorio Emanuele III amava la pizza.



Grazie alle ricerche di Domenico Musci1 sappiamo che Amedeo Pettini, nato nel 1873 e divenuto nel tempo Capocuoco del Re, scrisse due ricettari: il Manuale di cucina e pasticceria nel 1914 e le Cento ricette del cuoco del re nel 1933. Scopriamo anche che la pizza che questo cuoco preparava - evidentemente anche per S.M. - veniva impastata con il burro, invece che con lo strutto o l’olio come si faceva a Napoli, e non veniva cotta al forno ma direttamente sul fuoco, dentro un padellino incoperchiato; solo negli ultimi due minuti veniva passata in forno. Si serviva condita in diversi modi ma più spesso con pomodoro, acciughe, mozzarella, parmigiano, origano e prezzemolo.



Ancora Musci descrive “la storia d'Italia attraverso i menu di Casa Savoia”2, una raccolta accurata di fotografie di menu stampati in occasioni storiche, in pranzi privati, in occasione di matrimoni o per illustri ospiti; menu eleganti, scritti con grafie accuratissime, con decorazioni liberty o semplicemente con gli stemmi reali, che venivano posti davanti ad ogni commensale.




Insieme alla storia di vari cuochi “blasonati”, Musci riporta ricette antiche, complesse, con alcuni ingredienti oggi difficilmente reperibili e con un breve elenco di fornitori reali. Quindi descrive “lo spettacolo della tavola”, l'eleganza, la formalità, l'utilizzo di stoviglie preziose: porcellane dei migliori artigiani europei, raffinate argenterie per lo più del periodo di Carlo Felice e Carlo Alberto, cristallerie delicatissime, apparecchiate con regole codificate; la magnificenza dei centrotavola, la cura nell'accoglienza dell'ospite segno di rispetto e del piacere di riceverlo. Un ruolo di rilievo era, anche nei pranzi, quello del prefetto di palazzo che aveva il compito nevralgico di stabilire i posti a tavola dove si sarebbero potuti provocare seri incidenti diplomatici.



Il viaggio di Musci inizia citando i numerosi piatti dedicati a Casa Savoia già dal XIII secolo (Gattò alla Savoiarda, Zuppa di piselli alla savojarda, Pollastra alla R.M....). L'11 Marzo del 1960, con un plebiscito, la Toscana entra nel Regno d'Italia e Vittorio Emanuele II, il 16 Aprile, entra a Firenze: troviamo il menu del pranzo a corte di quel giorno. Altra giornata importante è quella delle nozze fra il Principe Umberto e Margherita, il 24 Aprile del 1868 e qui il menu è decorato dalla litografia Junck di Torino:




scanner_300dpi2021-10-310001JPEG


24 Aprile del 1868, Torino 


Festeggiamenti per le nozze di Umberto e Margherita 


Altri pranzi, altri menu e si arriva al 6 Maggio 1883 con il rientro dal viaggio di nozze di Tommaso, Duca di Genova con Maria Isabella figlia di Adalberto di Baviera.



scanner_300dpi2021-10-310002JPEG


6 Febbraio 1911 


 Pranzo in onore dello Zar Nicola II


scanner_300dpi2021-10-310003JPEG


27 Febbraio 1911, Roma


Pranzo in onore del Re Alberto I del Belgio


Seguono i pranzi in onore dello Zar Nicola II, 6 Febbraio 1911, del Re Alberto I del Belgio, 27 Febbraio 1911 e qui siamo alla fine del Liberty che ancora appare nelle decorazioni sui menu con fiori, tralci, colori brillanti che diventano più austeri per le nozze della Principessa Giovanna con Re Boris di Bulgaria o per il matrimonio della Principessa Mafalda con il Principe Filippo d'Assia il 23 Settembre 1925, che è decorato dai loro stemmi sorretti da leoni rampanti e sormontati dalla corona.



scanner_300dpi2021-10-310004JPEG


23 Settembre 1925, Racconigi


Nozze S.A.R. Mafalda di Savoia e Principe Filippo d'Assia


Ancora più essenziale la decorazione del menu dell'8 Febbraio 1930 per il festeggiamento a Torino per il Principe Umberto e la Principessa Maria Josè, a un mese dal loro matrimonio.



Una nota a penna sul retro del menu “Casa S.A.R. Il Duca di Genova”, ci svela che il pranzo si svolge nel Palazzo Chiablese, la compilazione in termini francesi, in questo periodo di assoluta italianizzazione, è chiaramente un riguardo alla novella sposa.7



scanner_300dpi2021-10-310005JPEG


8 Febbraio 1930, Torino


Umberto e Maria Josè festeggiati a Palazzo Chiablese


Nell'intimità però, a Corte si mangiava con le abitudini di ogni famiglia:




Però, l'educata formalità sicuramente non mancava anche nei pranzi più intimi: dovremmo riscoprirla.



1 “Il cuoco del re. Vita e ricette di Amedeo Pettini”, Torino, 2013



2“Abbuffate reali - a storia d'Italia attraverso i menu di Casa Savoia, Torino 2021



3id. pg. 9



4id. pg. 61



5id. pg. 77



6id. pg.132



7id. pg. 143



8A tavola con i Savoia, le porcellane e gli argenti dei re d'Italia, di Alessandro Sala in Marina Minelli, 2016