Roma, 17 dicembre 2025
Apprendiamo che alcune pagine, legate alla figura di Emanuele Filiberto di Savoia, seguitano a pubblicare pseudo articoli storici per screditare il ramo Savoia Aosta.
Detta iniziativa, probabilmente spinta dalle alte sfere, ha come scopo attaccare non tanto il passato della dinastia, con storie distorte, ma di screditare il legittimo Capo della Real Casa, Sua Altezza Reale il Principe Aimone.
Secondo alcune letture dei fatti, poco precise dal punto di vista storico, il Principe Emanuele Filiberto d'Aosta e sua moglie Elena d'Orleans strizzavano l'occhio a Mussolini. Questa è un’interpretazione estremamente semplicistica: basti pensare che i quadrumviri De Vecchi di Val Cismon e De Bono incontrarono la Regina Margherita, madre del Re Vittorio Emanuele III.
Inoltre, come sottolineato da storici come Giordano Bruno Guerri e De Felice, Mussolini paventò con un bluff la sostituzione del Re con il Duca d'Aosta per far pressione sulla Corona, senza però riscontrare un vero e reale consenso da parte del Duca Invitto!
Tant'è che il Principe Emanuele Filiberto mantenne sempre un filo diretto con il Re (nel 1926 fu nominato anche Maresciallo d'Italia). Tale stima, nonostante quanto dicono certi soggetti, proseguì anche con il Duca d’Aosta Amedeo, eroe dell' Amba Alagi. Proprio questi, come più volte testimoniato, si dimostrerà un pacificatore in Africa orientale, ponendo fine alle violenze. Si pronuncerà contro le leggi razziali del 1938 e si porrà in contrapposizione direttamente a Mussolini contro l'ingresso in guerra nel 1940.
In pratica, questi attacchi sono il frutto di una scarsa conoscenza storica, che va a braccetto, ovviamente, con la totale ignoranza in materia dinastica; infatti, proprio l'aver ignorato le leggi dinastiche escluse il Principe Vittorio Emanuele dai suoi diritti successori. Di conseguenza, oggi nemmeno Emanuele Filiberto ha alcun diritto di successione dinastica.
Ma ciò non importa ai sostenitori del Signor Emanuele Filiberto, che pur di attaccare il legittimo Capo della Real Casa buttano in pasto ai media e ai social minestroni di false informazioni storiche e dinastiche, ottenendo solo il rinnovamento della nenia "monarchia uguale fascismo".
In questo, per il bene di Casa Savoia, e della storia della dinastia e della Patria, si dovrebbe raccogliere l'invito e le parole di Sua Altezza il Principe Aimone, un monito a valorizzare la storia di questa straordinaria dinastia, riscoprirla e valorizzarla: «Certo, ho sempre ritenuto di dover fare il mio dovere per la Patria, a prescindere dall’istituzione che la regge, come anche mio padre prima di me, al quale re Umberto II disse: “L’Italia innanzi tutto!” quando mio padre gli chiese il benestare per servire in armi la Repubblica. Io sono stato ufficiale di Marina sulla fregata Maestrale, ed è stato per me un grande onore oltre che una bellissima scuola di vita. Oggi in Italia c’è una Repubblica e va rispettata; ma la storia d’Italia nasce con la monarchia, per questo ritengo che le affermazioni di mio cugino purtroppo contribuiscano a screditare la storia del casato e dell’Italia stessa. Questo mi addolora: la storia di Casa Savoia è già stata abbastanza stravolta, non stravolgiamola anche noi». [...] «Come ho cercato di spiegare a mio cugino, sarebbe oggi giusto ridefinire il concetto e la funzione del casato, non contendendoci ruoli che non esistono più, ma lavorando insieme per tutelare la memoria storica dei Savoia. Purtroppo non ha voluto seguirmi in questo percorso per cui sì, ho sprecato del tempo».
%20-%20copia%20-%20copia.png)