I riti nei funerali reali

di Alessio Benassi

In questi giorni, la scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia ha riempito le pagine di molti giornali italiani. Non ho fatto a meno di constatare, quanti errori e affermazioni grossolane siano state scritte.

In primis ci sono aspre critiche, veramente ridicole. Ad esempio Enzo Ghigo, l’ex presidente della Regione, attuale presidente del Museo nazionale del Cinema di Torino, ha detto: «Mi sorprende che la camera ardente si tenga alla Venaria Reale che mantiene questo nome in rispetto della storia ma che in questi decenni è stata restituita alla comunità senza mantenere alcun legame con casa Savoia». Altre critiche simili arrivano per Superga e per il Duomo, luoghi che appartengono alla memoria della tragedia del grande Torino e alla collettività. Che piaccia o meno, Superga e la Venaria Reale, sono intrinsecamente legate a Casa Savoia, che le ha edificate. Torino e Casa Savoia hanno un legame antico e profondo, negarlo e stravolgerlo, è un' offesa e un' ipocrisia enorme alla storia della città stessa.

Altro punto fondamentale riguarda il rito dei funerali, che viene descritto male in diversi articoli. Si parla di Vittorio Emanuele, come il primo Savoia cremato, in realtà è il secondo, infatti nel 2021 il Duca Amedeo fu cremato e tumulato a Superga (lo spazio disponibile predispone solo loculi cinerari).
Inoltre, si scrive che le esequie di Vittorio Emanuele avverranno con la bara a terra, secondo il rito "more nobilium", come avvenne nel 1983 per il padre Umberto II. Qui la questione merita un approfondimento dovuto. Tale rito, non è riservato a sovrani e Altezze Reali, ma solo a nobili privati. I funerali di un sovrano, di un Capo di una casa reale, necessitano di un preciso cerimoniale, la presenza di un "letto di duolo"; cioè un catafalco con la coltre e le insegne. I funerali di Re Umberto II nel 1983, è il caso di dirlo, non furono adeguatamente organizzati. Nelle testimonianze video di allora, sì affermò, che fu volontà dello stesso sovrano scomparso a volere un rito semplice, senza corone ed insegne regie. Altri sostengono che non furono organizzati per tempo, o che non erano a disposizione la coltre con il letto di duolo. Insomma, in un modo o nell' altro, i funerali di Re Umberto II furono indubbiamente commoventi, la pioggia che picchiava sull'abbazia di Hautecombe non impedì all'enorme fiumana di italiani di dare l'estremo saluto al loro Re; ma dette esequie non rispecchiarono appieno le regole del cerimoniale.

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Altro grande errore, che in questi giorni è apparso in qualche articolo online, è il paragone tra il funerale di Re Costantino di Grecia con quelli di Vittorio Emanuele. La sostanziale differenza, sta nel fatto, che Re Costantino fu Re di Grecia e regnò a tutti gli effetti. Vittorio Emanuele non regnò mai, fu Principe ereditario dal 1937 al 1970. I funerali di Atene hanno visto una grande partecipazione, la presenza di rappresentanti di altre case europee e un cerimoniale studiato; ciononostante l'attuale governo ellenico, non concesse i funerali di stato all'ex sovrano. Cosa diversa accadde invece per Re Michele di Romania, scomparso nel 2017, anch'egli sovrano sul trono e costretto all'esilio. I funerali tenuti a Bucarest, in accordo col governo rumeno, furono dei funerali di stato, tanta era la stima che il popolo nutriva verso l'anziano monarca. Questi esempi, non possono essere paragonati a questo caso, ogni casa reale ha inoltre i propri riti.
L'esempio più vicino a noi, furono i funerali del mai abbastanza compianto Duca Amedeo di Savoia. La sua improvvisa e prematura scomparsa, nel giugno 2021, ha visto susseguirsi il rito funebre a Firenze, celebrato in modo intimo con i membri della famiglia. Il secondo rito, celebrato a luglio dello stesso anno, si svolse a Superga. Pur rispettando le norme anti COVID, in quel momento in vigore, le celebrazioni in trigesima furono assai partecipate.

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Oltre alla Real Casa di Savoia erano presenti esponenti, e parenti, di altre case reali europee Asburgo e Borbone in primis, ed esponenti delle istituzioni civili e militari. A Superga inoltre, fu allestito il letto di duolo e le insegne reali. Sua Altezza Amedeo di Savoia, era il legittimo Capo della Real Casa (vedi qui:
https://www.italianimonarchici.it/blog/la-successione-dinastica-in-casa-savoia ), su un cuscino fu posta la corona reale di Savoia. La stessa corona reale fu usata nel 2017, a Vicoforte, per la cerimonia di tumulazione di Sua Maestà Vittorio Emanuele III. In quel caso, come giustamente prescritto dal cerimoniale, era presente la regia corona posta su di un cuscino posto sopra la cassa, ricoperta dalla coltre.

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Infine, queste dovute precisazioni, ci servono a comprendere meglio questi riti. Forse ai più sembra difficile, i giornalisti nostrani più attenti ai gossip e alle chiacchiere, intenti a rivangare il passato in malo modo, non hanno mai trattato bene la questione. Ergo, era d'uopo, fare queste analisi per comprendere meglio.